Non so chi lo abbia inventato, perchè, come etc.. So che lo adoro, vorrei essere Hansel o Gretel (è lo stesso) solo per poter ammazzare quella strega puttana e vivere nella sua casetta di marzapane! Non so se riuscite a immaginarla, ogni singola cosa è commestibile, ma vi rendete conto, no, dico tutto! Lo so, c'è chi non ha nemmeno il pane, ma ognuno ha i suoi punti deboli, il mio è il marzapane. Segnatevelo. Mi sono reso conto che può risollevarmi da momenti di depressione cosmica, altro che Serenase! Lo consiglio vivamente a chi in questo periodo ha sempre la faccia mogia e triste, magari lo vendono anche in formato supposte (per i veri intenditori)...
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venerdì 30 dicembre 2005
martedì 20 dicembre 2005
Chi sparge semi al vento farà fiorire il cielo
Ci sono attimi in cui si riscoprono cose che si pensavano perse, un po' come ritrovare una cosa che si pensava chissà dove. Vorrei dire ad alcune persone che gli voglio davvero bene, anche se ci si allontana e tutto intorno a noi cambia. In questi giorni mi sono sentito felice per alcune piccole cose che alcuni amici hanno fatto per me. Poi ci sono anche le cose che si sentono e basta, quelle che ti dici"cazzo però come sono fortunato", anche se le dimentichi, e te ne accorgi solo quando ti sembra non ci siano più, e invece le riscopri, più belle e intense di prima. E' come quando si riascolta una canzone che ci ha emozionati anni prima e la si riscopre sempre bella e intensa, magari da un nuovo punto di vista. Non avete a volte la sensazione che il cuore vi esploda? A me succede quando provo un forte dolore o una gioia immensa. Non voglio cadere nel patetico e nella sentimentalità eccessiva, perciò chiudo qui pensando a quant'è vera la frase che dice che "chi sparge semi al vento farà fiorire il cielo".
Ci sono attimi in cui si riscoprono cose che si pensavano perse, un po' come ritrovare una cosa che si pensava chissà dove. Vorrei dire ad alcune persone che gli voglio davvero bene, anche se ci si allontana e tutto intorno a noi cambia. In questi giorni mi sono sentito felice per alcune piccole cose che alcuni amici hanno fatto per me. Poi ci sono anche le cose che si sentono e basta, quelle che ti dici"cazzo però come sono fortunato", anche se le dimentichi, e te ne accorgi solo quando ti sembra non ci siano più, e invece le riscopri, più belle e intense di prima. E' come quando si riascolta una canzone che ci ha emozionati anni prima e la si riscopre sempre bella e intensa, magari da un nuovo punto di vista. Non avete a volte la sensazione che il cuore vi esploda? A me succede quando provo un forte dolore o una gioia immensa. Non voglio cadere nel patetico e nella sentimentalità eccessiva, perciò chiudo qui pensando a quant'è vera la frase che dice che "chi sparge semi al vento farà fiorire il cielo".
giovedì 8 dicembre 2005
Sonetto XVII
Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco;
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fuorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma della terra.
T'amo senza sapere come, né quando nè da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.
Pablo Neruda
mercoledì 7 dicembre 2005
Naturalmente
E' da tempo che penso a come spesso, tutto sommato, per gli altri non rappresentiamo che qualcosa di scontato. Mi incazzo anche un po’ per come mi sento trattato con superficialità e mi rendo conto che c’è chi dice che ha voglia di costruire, ma alla fine non vedo nessun mattone, nessun modo per costruire. In realtà secondo me non si decide di costruire, ma si costruisce vivendo, anche e soprattutto nelle piccole cose, senza pensare di fare qualcosa per costruire. Ci metto del mio, è vero. Non posso negare che la colpa è anche mia, ma ho deciso di stare a guardare, di essere osservatore, da quando non sono stato smentito dall’ultima volta in cui sono stato preso un po’ (tanto) in giro. Ho deciso di osservare per poter trarre le conclusioni su basi concrete, per non sembrare quello pazzo che “si incazza per niente”, che si chiude in un mutismo incomprensibile (per gli altri). Preferisco sembrare quello che se frega, che sta a lì a fare nulla, piuttosto che continuare a mettermi in gioco per chi forse non merita le mie attenzioni, perché poi tanto tutto quello che faccio non va bene. Può essere che non vada bene, ma lo faccio come mi viene, senza calcolare il da farsi, senza pensarci troppo, anzi senza pensarci per niente. La spontaneità è una cosa che mi commuove sempre perché vuol dire che dietro c’è qualcosa di vero e profondo. Sento se dietro ad un gesto o una parola c’è la volontà di fare apparire quella cosa spontanea, preferisco fare finta di niente e mettere quel mio pensiero in un angolo. Forse anche io sono così, ma in realtà io piuttosto che dire o fare qualcosa che non sento preferisco l’immobilità e il silenzio. Sto imparando quali sono le persone che mi vivono con spontaneità e che magari sono proprio quelle che vedo meno spesso o che possono sembrare più distratte e che poi si rivelano le più sorprendenti da questo punto di vista. Il mio vero problema è che non riesco ad essere in un modo diverso da quello che sono, non riesco a dire che una certa cosa è bella solo perché tutti pensano che sia così, non riesco a fare le cose che tutti fanno in determinate situazioni se a me non va, solo perché tutti fanno così. Non si tratta di fare i salmoni e di anticonformismo, si tratta di vivere in sintonia con quello che si è e si pensa, si tratta di essere sinceri con se stessi e con gli altri. Se ci si ama si può essere come si vuole, brutti o belli, stronzi o buoni, il fatto è che ci si ama ed è inutile dire “ti voglio così...”, perché tanto alla fine si resta come si è. E' difficile cambiare, cambiare davvero intendo, si può mascherare un proprio atteggiamento, ma i veri cambiamenti nascono da situazioni in cui qualcosa ci da una botta di vita (parlo di cose serie, non di amori negati o esami non superati) e io tutto questo cambiamento negli altri non lo vedo, perché poi non è il voler cambiare che ci fa cambiare. Spesso il cambiamento avviene anche senza volerlo. Non è un rimprovero, è solo un dato di fatto, ed è anche giusto sia così. Sono anche stufo dei soliti giochini, dei sotterfugi, del far finta di fare quello che faccio io per ripagarmi della stessa moneta, per potermi così rinfacciare determinate cose. Così ho deciso di stare a guardare, di osservare. Sono stanco di dover dimostrare qualcosa, stiamo a guardare cosa combinano gli altri.
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