Pensavo a come ci sono cose che ci cambiano ed è difficile spiegarlo, far capire perchè quella cosa o quel evento è stato tanto importante. Parlo del Burning Man (che per chi non sa cosa sia consiglio di visitare il sito ufficiale). Scrivo ora, dopo più di un mese, perchè avevo bisogno di elaborare alcune sensazioni. Nell'immediato ritorno c'è stato la sensazione di liberazione, ho pensato che non vedevo l'ora finisse, tutto quel caldo che non ti faceva riposare di giorno e che ti svegliava al mattino. Non vedevo l'ora che finisse quella sabbia che entrava dappertutto, in ogni pertugio del mio corpo, negli occhi, nel naso, nelle orecchie. Non vedevo l'ora finisse quella sensazione di solitudine anche se in mezzo a 60 mila persone.
Aveva ragione Claudia, si sottovaluta l'aspetto emotivo, l'umore che cambia un minuto con l'altro, la voglia di andare via, ma poi rimanere perchè si scopre che ci sono delle cose da vedere, da fare, da scoprire, e quando poi tutto finisce di bruciare nasce la tristezza.
Il luogo più bello per me, e direi anche per i miei compagni di viaggio, è stato il tempio. Difficile dire cos'è il tempio, posso dire però cosa è stato per me, di certo è un luogo-non-luogo. È stato il luogo degli addii, delle cose irrisolte, il posto in cui ho imparato a parlare senza parlare, ad usare i gesti per dire chi sono, con un abbraccio o un cenno del capo. È il luogo degli occhi, i miei e quello delle persone che ho conosciuto, delle lacrime, dei sorrisi, dei silenzi...tanti. Sono sempre più convinto che io sono così perchè vedo, lo avevo già detto e torno a ribadirlo e il tempio attraverso i miei occhi ha rafforzato questo mio pensiero.
È un luogo senza giudizio, senza filtri, dove la luce del sole arriva più vera e la notte è sincera. Non so se sono cambiato davvero e se quello che ho ricevuto e visto mi ha insegnato qualcosa che nel mio vivere avrà un'applicazione pratica. La cosa certa è che andava fatto e che se non lo avessi fatto non sarei qui a pensarci, che non è un pensare all'evento, al luogo, ma a tutte quelle emozioni che sono sospese dentro di me, vagano, ogni tanto si riaffacciano e quando rivivo qualcosa che me le ricorda riesco a sentirmi quasi come allora, un po' smarrito per le cose nuove che sento, ma allo stesso tempo più convinto di me e di quello che sono.
Mi commuovo a pensarci, perchè sono sensazioni prorompenti, ma delicate allo stesso tempo. Come le lacrime che ho visto, la disperazione, ma anche l'amore e gli abbracci che ho avuto. È stato come vivere una vita intera in pochi giorni.
È stato determinante viverlo con Claudia, Mattia ed Edoardo, senza loro non sarebbe stato lo stesso. So che loro capiranno le mie parole e che ad altri risulteranno un po' strane, ma forse come ha detto Claudia "quel che succede al Burning Man resta al Burning Man". Che resti un pugno di quella sabbia. Così sia.