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mercoledì 9 ottobre 2013

Un pezzo del Burning Man


Pensavo a come ci sono cose che ci cambiano ed è difficile spiegarlo, far capire perchè quella cosa o quel evento è stato tanto importante. Parlo del Burning Man (che per chi non sa cosa sia consiglio di visitare il sito ufficiale). Scrivo ora, dopo più di un mese, perchè avevo bisogno di elaborare alcune sensazioni. Nell'immediato ritorno c'è stato la sensazione di liberazione, ho pensato che non vedevo l'ora finisse, tutto quel caldo che non ti faceva riposare di giorno e che ti svegliava al mattino. Non vedevo l'ora che finisse quella sabbia che entrava dappertutto, in ogni pertugio del mio corpo, negli occhi, nel naso, nelle orecchie. Non vedevo l'ora finisse quella sensazione di solitudine anche se in mezzo a 60 mila persone. 
Aveva ragione Claudia, si sottovaluta l'aspetto emotivo, l'umore che cambia un minuto con l'altro, la voglia di andare via, ma poi rimanere perchè si scopre che  ci sono delle cose da vedere, da fare, da scoprire, e quando poi tutto finisce di bruciare nasce la tristezza.
Il luogo più bello per me, e direi anche per i miei compagni di viaggio, è stato il tempio. Difficile dire cos'è il tempio, posso dire però cosa è stato per me, di certo è un luogo-non-luogo. È stato il luogo degli addii, delle cose irrisolte, il posto in cui ho imparato a parlare senza parlare, ad usare i gesti per dire chi sono, con un abbraccio o un cenno del capo. È il luogo degli occhi, i miei e quello delle persone che ho conosciuto, delle lacrime, dei sorrisi, dei silenzi...tanti. Sono sempre più convinto che io sono così perchè vedo, lo avevo già detto e torno a ribadirlo e il tempio attraverso i miei occhi ha rafforzato questo mio pensiero.
È  un luogo senza giudizio, senza filtri, dove la luce del sole arriva più vera e la notte è sincera. Non so se sono cambiato davvero e se quello che ho ricevuto e visto mi ha insegnato qualcosa che nel mio vivere avrà un'applicazione pratica. La cosa certa è che andava fatto e che se non lo avessi fatto non sarei qui a pensarci, che non è un pensare all'evento, al luogo, ma a tutte quelle emozioni che sono sospese dentro di me, vagano, ogni tanto si riaffacciano e quando rivivo qualcosa che me le ricorda riesco a sentirmi quasi come allora, un po' smarrito per le cose nuove che sento, ma allo stesso tempo più convinto di me e di quello che sono.
Mi commuovo a pensarci, perchè sono sensazioni prorompenti, ma delicate allo stesso tempo. Come le lacrime che ho visto, la disperazione, ma anche l'amore e gli abbracci che ho avuto. È  stato come vivere una vita intera in pochi giorni. 
È stato determinante viverlo con Claudia, Mattia ed Edoardo, senza loro non sarebbe stato lo stesso. So che loro capiranno le mie parole e che ad altri risulteranno un po' strane, ma forse come ha detto Claudia "quel che succede al Burning Man resta al Burning Man". Che resti un pugno di quella sabbia. Così sia.


sabato 20 luglio 2013

Terra degli uomini -Jovanotti-




E a volte i forzuti si accasciano,
dimenticano ogni lezione,
lo sai cosa intendo se dico
che a tutto c’è una soluzione,
e tutte le luci si accendono,
miliardi di pixel si infiammano,
si muovono a ritmo di un battito
di un battito, di un battito!

E sotto ai miei piedi c’è un polso,
e sulla mia testa c’è il cielo,
e io vivo proprio nel mezzo,
nella terra degli uomini,
dove suona la musica,
e governa la tecnica,
e mi piace la plastica,
si sperimenta la pratica
E si forma la lacrima,
dove suona la musica,
e il futuro si srotola,
e l’amore si fa…
E l’amore si fa!

Son sempre i migliori che partono,
ci lasciano senza istruzioni,
a riprogrammare i semafori,
in cerca di sante ragioni
e c’è sempre un gran sole
a sorprenderci nell’indifferenza degli arbitri,
che stanno lì a leggere i monitor
con le facce impassibili,

e sotto i miei piedi c’è un baratro,
e sulla mia testa c’ho gli angeli,
e qui siamo proprio nel mezzo,
nella terra degli uomini,
dove suona la musica,
l’amicizia si genera,
dove tutto è possibile,
dove un sogno si popola,
la chitarra sia elettrica,
e risuona gli armonici,
dove ridono i salici,
dove piangono i comici,
e la forza si amplifica,
ed il sangue si mescola,
e l’amore è una trappola

Mica sempre però
Qualche volta ti libera,
e ti senti una favola,
e ti sembra che tutta la vita
non è solamente retorica,
ma sostanza purissima,
che ti nutre le cellule,
e ti fa venir voglia di vivere
fino all’ultimo attimo,

dove suona la musica,
nella terra degli uomini,
dove trovi anche un posto
per chi ti sorride da un angolo,
fino all’ultimo attimo
fino all’ultimo attimo
fino all’ultimo attimo

mercoledì 29 maggio 2013

Torna il sole



Dopo tanto tempo senza scrivere (almeno qui), sono tornato. In realtà negli ultimi mesi  ho scritto molte cose. Per me è stata una grande conquista, tornare indietro a quando scrivevo chiuso nella mia stanzetta su un quadernino a quadretti. Sono ripartito da li, dalla musica che ascoltavo in quegli anni, ho riletto cose che ora rileggo col sorriso e che non rinnego. Ho scoperto che a volte bisogna fermarsi e non per forza continuare come un bulldozer. 
Ho cercato cose del passato che per me sono un punto fermo e che ho un po' dimenticato. Un punto fermo resta me la natura, il mare il cielo il vento , tutte quelle cose che sono così da sempre, quelle cose rimangono costanti. Perché poi alla fine siamo noi in movimento intorno a tutto il resto, in una evoluzione fatta di strati. Si finisce col perderci sotto coltri di anni, ma lo scheletro rimane quello e quando ci si perde é forse da questo che bisognerebbe ripartire. 
Mi piace come mi sento ora e penso che emozionarmi per quello che scrivo mi ributta indietro di 15 anni quando nella mia stanzetta di adolescente cercavo le parole e metafore che ora non usere maii, ma era la modalità che mi mancava, quel bisogno di tirare fuori le cose che avevo in testa. Allora avevo tanti motivi, in questi ultimi tempi non é che non avessi, ma ero un po' bloccato. E anche tutta questa pioggia che scende in un giorno particolare per me assume un significato importante, perchè "poi torna il sole".

lunedì 7 gennaio 2013

Ali amiche


Paziente: non so se posso chiedere a lei
Medico: mi dica pure
Paziente: nei giorni in cui mi opererò dovrebbero arrivarmi le mestruazioni
Medico: non c’è nessun problema (ndr: l’intervento era una asportazione di una cisti del polso)
Paziente: ma mi chiedevo.. è meglio l’assorbente interno o esterno?
Medico: O-O

giovedì 20 dicembre 2012

Prima della fine


Alla vigilia della presunta fine del mondo mi faccio una domanda e la risposta è che io non so cos’è la vita. Nessuno mi ha dato le istruzioni per l’uso. Non credo qualcuno le abbia. Se ce le ha me le faccia avere. Forse sono io che sbaglio, che dico la cosa sbagliata. Come si fa a far comprendere quanto ne valga la pena sempre...viverla intendo...Solo una malattia incurabile ne priverebbe del senso che ha, che non so quale sia, ma è di certo qualcosa di “oltre”. Non mi interessa nemmeno capirlo e conoscerlo. Preferisco fare in modo di sfruttarla, di renderla piena, con quei famosi motivi di cui parlavo nel post precedente.  
Tutti noi abbiamo momenti di sconforto tale da pensare che non abbia un senso viverla, ogni nostro problema ci sembra insormontabile, ma “nessuno ha croci più grandi di altri”. Tutti soffriamo, anche più di quello che potremmo sopportare, ma succede. E passa. Sempre. Non si dimentica. Ma si va oltre. La cosa importante nella sofferenza è pensare sempre che è un momento, nella maggior parte dei casi è così, ed è spesso da questi momenti che nascono le cose più belle, i veri cambiamenti, le risposte. Nulla al mondo mi farà cambiare questa visione della vita...

domenica 16 dicembre 2012

Sole - Negramaro -



A volte, certo, capita anche a me
di non avere voce per parlare o per cantare
ma in fondo mi conosco, sbaglio tutti i tempi. 
Non era questo forse il migliore per i miei silenzi?
E lo capisco bene mentre io ti guardo arrivare
da un cielo terso e limpido che non nasconde alcun rumore,
perdendomi negli angoli del tuo splendore
mi chiedo dove mai sia finito il sole.

E proprio oggi che il cielo è azzurro, è troppo azzurro,
e non c’è macchia gialla neanche a immaginare
ma se guardo in basso e vedo te in un istante
poi capisco che è finito dentro te proprio quel sole,
e adesso è il momento in cui vorrei cantare, 
ritrovare la mia voce,
quella persa come ho perso il sole,
Se mi giuri che rimani io ti lascio la mia voce
ci saranno altri silenzi, altri tempi da sbagliare, amore...

E tutto intorno sembra aver trovato un senso che ti invade e mi assale,
la paura di sfiorarti nelle mani incontra il mio sudore,
io non posso fare altro che ammirare,
come un uomo aspetta passi il temporale purché torni il sole.
Nel mondo dicono tutti che ci sia poca bellezza da salvare e da rubare,
non sanno mica quanta ne nasconda questo mio stupore,
a tratti mi tradisco e mi lascio andare,
vorrei gridare senza alcun pudore che lei mi ha rubato il sole.

E proprio oggi che il cielo è azzurro, è troppo azzurro,
e non c’è macchia gialla neanche a immaginare
ma se guardo in basso e vedo te in un istante
poi capisco che è finito dentro te proprio quel sole,
e adesso è il momento in cui vorrei cantare, 
ritrovare la mia voce,
quella persa come ho perso il sole,
Se mi giuri che rimani io ti lascio la mia voce
ci saranno altri silenzi, altri tempi da sbagliare, amore...

E proprio oggi che il cielo è azzurro, è troppo azzurro,
e non c’è macchia gialla neanche a immaginare
ma se guardo in basso e vedo te in un istante
poi capisco che è finito dentro te proprio quel sole,
e adesso è il momento in cui vorrei cantare, 
ritrovare la mia voce,
quella persa come ho perso il sole,
Se mi giuri che rimani io ti lascio la mia voce
ci saranno altri silenzi, altri tempi da sbagliare, amore...
amore...