aereo per Francoforte venerdì 9 marzo 2007 ore quasi le 7 o giù di lì
Inizia un altro giro, un nuovo viaggio al di là delle Alpi. Questa volta sono in compagnia di Cristina, una nuova esperienza. La trovo più difficile perchè sarò legato ai ritmi di altri, ma so che sarà ugualmente bello e vero.
La levataccia alle 4 è stata meno traumatica di quanto pensassi, anzi sono piuttosto iperattivo mentre la maggior parte delle persone sembra dei morti viventi. Quasi tutti sono fermi immobili con la bocca semiaperta e le palpebre tremule che tradiscono un sonno fasullo. Io non riesco a dormire, non perchè sia agitato, ma perchè ho voglia di dire, ritrovare certe cose che pensavo perse.
Non vedo l'ora di rivedere Daniela, vivere questi posti nuovi con i miei amici e poi vedere Berlino che tutti dicono essere così bella.
E' strano come il sole quassù sembri diverso: più caldo nei colori, è come vedere un quadro dopo un restauro. Sarà l'assenza della patina di smog o sarò che non non ho troppe cose a cui pensare, niente lavoro, niente impegni incombenti.
La cosa più strana è forse anche il partire senza sapere bene cosa mi aspetta, non ho organizzato io, non mi sono messo a capire molto di quello che vedrò. Prenderò le cose come arrivano, con sorpresa e meraviglia. E' tutto davvero diverso, rispecchia come mi sento, ma in senso positivo, come se ci fosse qualcosa da scoprire di nuovo e, non so perchè, di terribilmente bello ed emozionante.
La levataccia alle 4 è stata meno traumatica di quanto pensassi, anzi sono piuttosto iperattivo mentre la maggior parte delle persone sembra dei morti viventi. Quasi tutti sono fermi immobili con la bocca semiaperta e le palpebre tremule che tradiscono un sonno fasullo. Io non riesco a dormire, non perchè sia agitato, ma perchè ho voglia di dire, ritrovare certe cose che pensavo perse.
Non vedo l'ora di rivedere Daniela, vivere questi posti nuovi con i miei amici e poi vedere Berlino che tutti dicono essere così bella.
E' strano come il sole quassù sembri diverso: più caldo nei colori, è come vedere un quadro dopo un restauro. Sarà l'assenza della patina di smog o sarò che non non ho troppe cose a cui pensare, niente lavoro, niente impegni incombenti.
La cosa più strana è forse anche il partire senza sapere bene cosa mi aspetta, non ho organizzato io, non mi sono messo a capire molto di quello che vedrò. Prenderò le cose come arrivano, con sorpresa e meraviglia. E' tutto davvero diverso, rispecchia come mi sento, ma in senso positivo, come se ci fosse qualcosa da scoprire di nuovo e, non so perchè, di terribilmente bello ed emozionante.
Francoforte sabato 10 marzo 2007 ore 19:58
Sono stati due giorni densi. L'impatto iniziale lo abbiamo avuto con la zona più moderna, con palazzi enormi, anzi direi dei grattacieli degni di New York. Poi ci siamo spostati verso la zona dei negozi, Ziel, la Vittorio Emanuele locale, ma forse ancora più densa. E dopo un pranzo con assemblaggio di panino su una panchina ci siamo spostati verso la zona vecchia che è molto simile ad Amsterdam a tratti, ma ovunque c'è una certa fusione con la modernità. Ci siamo divertiti molto, ho riso come da tempo non facevo, il momento più esilarante è stato quando abbiamo cercato di farci una foto insieme, non siamo riusciti a guardare l'obiettivo nello stesso momento nemmeno una volta. La stanchezza ha vinto e abbiamo iniziato a salire e scendere dai tram fino a che ci siamo resi conto di essere vicini allo zoo. Come perdercelo!
Lì ci ha raggiunti Daniela. E' stato stranissimo trovarsi lì tutti e tre insieme. Era normale essere insieme, ma era come se il contorno stonasse. Abbiamo passato la giornata insieme, e la cena è stato un altro momento esilarante, ma abbiamo perso la lotta con la cameriera che ci ha portato un litro di birra a testa, ma quanto ridere.
Oggi invece ci ha raggiunti Danilo con cui abbiamo fatto un lungo giro per la città, lungo il fiume, ancora in centro, con giro anche su un grattacielo che a saperlo col cavolo che ci salivo. Eravamo a 200 metri di altezza, ma a me sembrava di essere in orbita tanto mi girava la testa a guardare giù. Devo essere sembrato ridicolo, ma è stato ugualmemte bello. Ora siamo tutti a casa, distrutti, davanti alla TV che guardo senza capire nulla, mangiucchiando bretzel (che buoni!) e chiacchierando. Che bello se fosse così per sempre. Ma niente è per sempre.
Lì ci ha raggiunti Daniela. E' stato stranissimo trovarsi lì tutti e tre insieme. Era normale essere insieme, ma era come se il contorno stonasse. Abbiamo passato la giornata insieme, e la cena è stato un altro momento esilarante, ma abbiamo perso la lotta con la cameriera che ci ha portato un litro di birra a testa, ma quanto ridere.
Oggi invece ci ha raggiunti Danilo con cui abbiamo fatto un lungo giro per la città, lungo il fiume, ancora in centro, con giro anche su un grattacielo che a saperlo col cavolo che ci salivo. Eravamo a 200 metri di altezza, ma a me sembrava di essere in orbita tanto mi girava la testa a guardare giù. Devo essere sembrato ridicolo, ma è stato ugualmemte bello. Ora siamo tutti a casa, distrutti, davanti alla TV che guardo senza capire nulla, mangiucchiando bretzel (che buoni!) e chiacchierando. Che bello se fosse così per sempre. Ma niente è per sempre.
Berlino domenica 11 marzo 2007 ore 20:30 circa
Primo giorno a Berlino. Il nostro albergo è in Alexander platz, in una zona un po' decadente, molto Berlino est. L'impatto non è stato dei migliori anche se poi è una città avanti in un sacco di cose, come per esempio i mezzi pubblici. Se Francoforte è verde e sa di pane. Berlino non lo so, ho pure un terrificante raffreddore.
Siamo andati a fare una passeggiata nella zona ebraica e da lì siamo andati a cenare in una tipica osteria dove la proprietaria mi ha preso per il culo per il fatto che a noi italiani non piacciono i crauti e si è messa a farmi il verso coinvolgendo tutto il minuscolo locale. Per la serie non facciamoci mancare nulla. E poi dritti a dormire nella nostra fantastica stanza con bagno a vista, nel senso che gli altri ti vedono quando fai la doccia o vai a cagare (vedi foto documento)[...]
Siamo andati a fare una passeggiata nella zona ebraica e da lì siamo andati a cenare in una tipica osteria dove la proprietaria mi ha preso per il culo per il fatto che a noi italiani non piacciono i crauti e si è messa a farmi il verso coinvolgendo tutto il minuscolo locale. Per la serie non facciamoci mancare nulla. E poi dritti a dormire nella nostra fantastica stanza con bagno a vista, nel senso che gli altri ti vedono quando fai la doccia o vai a cagare (vedi foto documento)[...]
Berlino lunedì 13 marzo 2007 ore 21:38
Giornata di giri infiniti per la città. La prima tappa è stato lo zoo, enorme, abbiamo visto i panda, le giraffe, gli orsi e i lupi...mi sentivo un bambino. A proposito di orsi, ho un'intera collezione di foto con orsi: peluches, di legno, ceramica e veri. Ho scoperto che l'orso è il simbolo della città, me ignorante!
Da lì ci siamo addentrati nel centro, è pieno di edifici modernissimi, altri storici, altri fatiscenti da vomito, magari semidistrutti durante la guerra. La cosa che mi ha emozionato di più è stato il muro. c'è tutto un tratto del muro più o meno integro, fa impressione pensare che intere famiglie erano divise da un muro e che 180 persone sono morte nel tentativo di superarlo. Se ne è sempre sentito parlare,io stesso me lo ricordo quando è caduto nel novembre dell'89, Mi ricordo della notizia, ma la vissi con distacco, avevo 10 anni e ora che son qui e lo posso toccare, allora posso dire che è vero che è qualcuno è stato ucciso, diviso, e mi sento fortunato ad essere vissuto come e dove ho vissuto, libero, nel vero senso della parola. Mi sono davvero emozionato tantissimo, credo che sarà un momento che ricorderò per sempre.
Lato divertente della giornata è stato il ladraggio di una tazza da Starbucks e di due boccali di birra al ristorante (complice Cristina che risce a tirare fuori l'anima criminale che c'è in me). Li ho presi e messi in tasca come se fosse la cosa più normale del mondo.
Altra cosa da tenere presente se mai dovessi tornare in germania è il cibo: fa schifo. Non scambierei mai un piatto di spaghetti per dei crauti. Come cazzo fanno a vivere qui così...mha, lingua del cazzo (ho imparato solo Konditorei che ripeto alla nausea), cibo del cazzo. Però alla fine è bello, forse perchè è tutto nuovo e ci sono così tanti contrasti tra nuovo e vecchio che però stanno bene insieme.
Da lì ci siamo addentrati nel centro, è pieno di edifici modernissimi, altri storici, altri fatiscenti da vomito, magari semidistrutti durante la guerra. La cosa che mi ha emozionato di più è stato il muro. c'è tutto un tratto del muro più o meno integro, fa impressione pensare che intere famiglie erano divise da un muro e che 180 persone sono morte nel tentativo di superarlo. Se ne è sempre sentito parlare,io stesso me lo ricordo quando è caduto nel novembre dell'89, Mi ricordo della notizia, ma la vissi con distacco, avevo 10 anni e ora che son qui e lo posso toccare, allora posso dire che è vero che è qualcuno è stato ucciso, diviso, e mi sento fortunato ad essere vissuto come e dove ho vissuto, libero, nel vero senso della parola. Mi sono davvero emozionato tantissimo, credo che sarà un momento che ricorderò per sempre.
Lato divertente della giornata è stato il ladraggio di una tazza da Starbucks e di due boccali di birra al ristorante (complice Cristina che risce a tirare fuori l'anima criminale che c'è in me). Li ho presi e messi in tasca come se fosse la cosa più normale del mondo.
Altra cosa da tenere presente se mai dovessi tornare in germania è il cibo: fa schifo. Non scambierei mai un piatto di spaghetti per dei crauti. Come cazzo fanno a vivere qui così...mha, lingua del cazzo (ho imparato solo Konditorei che ripeto alla nausea), cibo del cazzo. Però alla fine è bello, forse perchè è tutto nuovo e ci sono così tanti contrasti tra nuovo e vecchio che però stanno bene insieme.