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martedì 31 luglio 2007

Biancaneve non la sopporto

Mi sembra di essere in un eremo in un bosco sui monti che vedo da qua con tutto questo legno che ho intorno. Mi aspetto di vedere un taglialegna alla mia porta o Biancaneve cercare riparo per la notte (col cazzo che glielo dò un letto, quella si fa ingravidare e mi sforna i sette nani!!).
E' bello finalmente decidere cosa mangiare, quanto mangiare, quando mangare e come mangiare, di che colore voglio il tappeto per il bagno. Non c'entra niente con il senso di libertà o altre menate del genere, è solo che ora sono un po' più mio. Qui "posso essere o non essere"...e poi mi sembra di avere il tetto di marzapane, mancano solo i canditi in cima e un po' di panna sui comignoli, che non vengano a rompermi le palle Hansel e Gretel, me li mangio io prima che loro rovinino la mia casetta.
Ora vado nel mio lettino, al caldo, sì al caldo, me ne fotto se fuori ci sono 30 gradi, io ho freddo! Quasi quasi mi faccio una cioccolata calda...

martedì 24 luglio 2007

Quella cosa che io chiamo Amore

C'è sempre quel qualcosa. Io lo chiamo Amore. E non mi chiedo mai perchè, il perchè è che c'è, punto. Non c'è altro che vorrei sapere, nè sentire. C'è solo che quando mi sveglio la mattina mi manca il fiato e soffoco le mie lacrime in fondo alla gola. Lo posso vedere nei miei occhi, quelli che io nascondo per non far svanire, come vapore, tutto quello che ho conquistato.
Come si fa a capire quando si fa abbastanza? Cos'è abbastanza? C'è una misura per l'amore, un metro di sentimenti o un peso per il cuore? Se si tratta di misurarlo così allora io forse non segnerei nulla, però c'è. E' perchè non si vede, ma io lo sento, ma non basta..non basta...ci sei?...non ti vedo..non basta...fai, agisci, muovi queste mani..basta?...non basta...cazzo...
E perchè mi si vuole far sentire tutta questa lancia che mi trafigge la gola e smorza ogni urlo? E la si muove in su e giù, per cercare il cuore, per squartarlo? Se non mi ami dimmelo, non punire il mio amore. Si può leggere nei miei occhi, sentire la mia voce, ma la mia anima si nasconde e ci si stanca di trovarla.
Leggo parole sulle pareti di questa stanza, che subito una lacrima cancella come la pioggia l'inchiosto, se penso, ma alla fine non penso più. Non c'è più nulla da pensare se non ci sei più. Non girare intorno per colpirmi alla fine, finisci se vuoi finirmi o amami se vuoi amarmi. Se c'è quella cosa che io chiamo Amore e se c'è...punto.

domenica 22 luglio 2007

Wild horses -Rolling Stones-


Childhood living is easy to do 
The things you wanted I bought them for you 
Graceless lady you know who I am 
You know I can't let you slide through my hands 
Wild horses couldn't drag me away 
Wild, wild horses, couldn't drag me away 
I watched you suffer a dull aching pain 
Now you decided to show me the same 
No sweeping exits or offstage lines 
Could make me feel bitter or treat you unkind 
Wild horses couldn't drag me away 
Wild, wild horses, couldn't drag me away 
I know I dreamed you a sin and a lie 
I have my freedom but I don't have much time 
Faith has been broken, tears must be cried 
Let's do some living after we die 
Wild horses couldn't drag me away 
Wild, wild horses, we'll ride them some day 
Wild horses couldn't drag me away 
Wild, wild horses, we'll ride them some day E' facile vivere l'infanzia
le cose che volevi le ho comprate per te
Ragazza sgraziata sai chi sono
Sai che non posso lasciarti scivolare dalla mia mano

                                                                                             (M.Jagger- K. Richards)
E' facile vivere l'infanzia
le cose che volevi le ho comprate per te
Ragazza sgraziata sai chi sono
Sai che non posso lasciarti scivolare dalla mia mano
Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, non possono trascinarmi lontano 
Ti ho vista soffrire un tremendo dolore
Ora hai deciso di mostrarmi la stessa cosa
Nessuna circolare d'uscita o linea dietro le quinte
può lasciarmi un senso di amaro o trattarti malamente
Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, non possono trascinarmi lontano
So che ti ho sognata, un peccato e una bugia
ho la mia libertà ma non ho molto tempo
La fede si é spezzata, lacrime devono essere piante
Viviamo un po di vita dopo che siamo morti
Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, li cavalcheremo un giorno
Cavalli selvaggi non possono trascinarmi lontano
Selvaggi, cavalli selvaggi, li cavalcheremo un giorno

domenica 15 luglio 2007

La sindrome di Peter Pan

Ci sono davvero poche cose che mi fanno stare bene, spesso sono solo pensieri o attimi che passano fugacemente. Sono piccole rincorse, boccate di ossigeno in un'atmosfera carica di veleni, di ansie e paure. Nella memoria vorrei rimanesse solo questo, del resto non mi importa. Vorrei potermi dedicare solo a cosa mi fa stare bene come lo scrivere (sono giorni in cui non farei altro) o cazzeggiare in giro per Milano tutto il giorno o vagare di notte senza una meta, solo per vedere fin dove posso arrivare, per recuperare un po' di quello che sento di aver perso (che penso io di aver perso).
Poi oggi è un giorno particolare perchè c'è il matrimonio di una persona che conosco da sempre e mi fa sentire vecchio, come se quel "per sempre" fosse pronunciato anche per me. Quelle due parole tagliano il tempo, sembrano separare due mondi e dire "ecco da qui in poi non si torna più indietro". Non voglio essere melodrammatico, però mi sento così, non posso farci nulla. Voglio tornare bambino!!! Ecco cos'ho forse, la sindrome di Peter Pan! Mi ci vedo in calza a maglia e con il cappellino con la penna rossa appeso al lampadario per cercare di prendere il volo...

giovedì 12 luglio 2007

Mamma mia!

nota:ogni riferimento a cose o persone realmente esistenti non è puramente casuale, è solo colpa della mia fantasia poco fantastica.

Come faccio a dirglierlo? Nemmemo Luca sa come fare e se ho messo in crisi lui che sa sempre cosa fare allora sono proprio nei casini. A Laura non posso chiedere nulla, è in crisi con Lorenzo, se me ne esco io con questa cosa è capace di buttarsi sotto un treno. Potrei provare con Daniele, lui grande  e grosso, sarebbe sicuramente più serio di me nel convincere mia mamma di questa cosa. A tratti mi convinco che è la cosa giusta da fare, che ormai è tutto deciso, manca solo di dirlo a mia mamma. I mobili sono tutti montati, i fornelli sono pronti da usare, gran parte delle mie cose è già nella casa nuova, ancora negli scatoloni, ma il grosso è fatto. Ho anche appeso alla parete del salotto un enorme quadro con i girasoli che ho comprato in un negozioetto di Brera, non ho resistito, quando l'ho visto avevo già deciso, quei girasoli dovevavo stare sulla parete del salotto, dove avevo già deciso di mettere il divano. E poi avevo speso un sacco di soldi per fare l'impianto di riscaldamento nel pavimento, no no no, non posso tornare indietro, mia mamma non deve fare altro che ascoltarmi e capire. E poi ho 32 anni, non sono più un bambino, anche se lei continua a dirmi di stare composto a tavola e pretende ancora che metta sotto la camicia la maglietta della salute.
Ho solo bisogno di qualcuno che venga con me e mi stringa la mano, e magari mi protegga dai piatti che mi lancerà. Qualcuno che protegga me dai calci e soccorra lei quando sverrà rimbalzando con la testa per terra. Quando ho comprato casa lei ha sospirato e ha iniziato a vomitare cose del tipo "chi ti lava i piatti?...Non pensare che io venga a pulirti casa, non sono mica la tua schiava?...E le bollette? Come fai col mutuo? Noi non possiamo aiutarti...Sono un sacco di soldi e poi con le tasse e se ti licenziano? Lo sai che ti portano via tutto?" Insomma passai la notte successiva toccandomi le palle (non per masturbarmi) e quasi mi convinsi che era stata una cazzata, Il giorno dopo chiamai Luca, gli dissi che non volevo più prendere la casa, ma mi convinse che per una volta avevo fatto la cosa giusta e mi dimostrà con le cifre che con il mio stipendio ci stavo dentro e mi avanzava anche un bel gruzzoletto. Tuttavia mia mamma non si arresse, iniziò ad attaccare su un altro fronte: l'arredamento. Se fosse stato per lei avrei dovuto mettere mobili stile impero anche in bagno, il culmine fu quando in un mobilificio di lissone iniziò a piangere perchè le dissì che mi faceva cagare il comò barocco rococò che mi voleva regalare. Da quel giorno decisi tutto da solo, ma iniziò a disprezzare tutte le mie scelte, arrivando addirittura a non rivolegermi più la parola quando le dissi che avevo trovato un divano che mi piaceva da ikea. Ancora oggi che la crisi è superata quando ne parlo si irrigidisce e se ha in mano qualcosa lo sbatte sul tavolo con aria nervosa. 
Potrei andare avanti raccontando altri mille episodi per far capire chi è mia mamma, Una donna di altri tempi che pensa di poter decidere per i figli solo perchè i suoi genitori hanno deciso per lei. Mia mamma è quella che non crede all'esistenza dei dinosauri solo perchè lei non era lì a vederli agonizzare mentre si estinguevano. Mia mamma è quella che pensa che nelle discoteche si balla la polka e il walzer viennese. 
E invece no cazzo! Ho deciso che vado a vivere da solo, ho deciso come arredare casa mia e come dipingere le pareti. Però questa cosa proprio non ci riesco, però si noterebbe troppo, non si può proprio nascondere. Luca è arrivato a propormi di dirglielo all'inaugurazione della casa, con una enorme torta da cui esco io dicendo "sorpresaaaaaaa!!!!!", ma credo che suonerebbe per una presa per il culo. Claudia ha tirato fuori l'idea della cena, ma sono spaventato dalla sceneggiata che potrebbe farmi al ristorante, come nei film in cui lei getta il bicchiere di vino in faccia a lui al culmine del litigio. Ma come faccio? Ecco ci sono! Potrei inziare così: Mamma domani vado a vivere nella casa nuova, mi raccomando vieni a trovarmi quando vuoi, non è che scappo, però sai ormai sono grande e ho le mie esigenze e poi tu non puoi starmi dietro per sempre. E poi potrei continuare con una cosa così: e poi volevo dirti che ho deciso che non sarò da solo,no, non ho preso il cane...no, non ho preso una coppia di pappagalli...non fare quella faccia, non ho la ragazza...ma il ragazzo! Come non scherzare..no, mamma, non fare così...no che non sono un porco, mamma dai, non volgio darti nessun dispiacere, io sono felice così..ma come malato, non sono malato..." Diciamo che potrebbe andare così, devo solo fare in modo di avere una via di fuga, Andrea vorrebbe venire con me, per presentarsi, ma non credo sia il caso, non voglio rimanere vedovo così presto. Forse potrei inziare a dirlo alla zia Amelia, che è più comunista di mia mamma (che è rimasta comunista solo in memoria di mio papà), ma ha 84 anni e ho paura che ci resti secca. Forse sarebbe più semplice far vestire Andrea da maggiordomo durante le sue visite? No eh?!

sabato 7 luglio 2007

Piccole cose

Sono giorni colmi di serenità che nasce da tante piccole cose, come il caffè che ho bevuto stamattina (anche se era dalla macchinetta) o le risate fatte su cose sceme o la nutella sparsa tra i capelli. Mi piace sentirmi così, è bello (finalmente mi dico pure), e la paura che tutto questo finisca presto la metto via per un po'. Voglio pensarci domani o quando sarà il momento. Per ora voglio sentire fino in fondo il sapore di tutto questo. Non voglio fare promesse, perchè tanto lo so che non sono il tipo di persona che poi le mantiene, però voglio almeno impegnarmi nel condividermi di più con tutti e nell'essere un po' come il cielo di questi giorni. Anche stanotte, che tutto sembra più buio perchè la luna sta scomparendo, mi sento leggere leggero, sono momenti che non vivevo da tanto tanto tanto tempo. Mi sembra una di quelle sere d'estate di quando ero bimbo e restavo con -l'allora- nasino allinsù a guardare il buio e magari qualche stella e pensavo a piccole cose, come oggi, che però per me erano grandi, progetti immensi, ma che ero convinto di poter realizzare, come la casa sull'albero che è esistita solo nei miei giochi di fantasia o la convinzione che la magia funzionasse per fare quello che volevo. Posso ancora recuperare l'essenza di quei momenti (?), posso ancora ritrovare tutto ciò di cui ho bisogno nelle stelle e nelle piccole cose (?).
Faccio fatica a ricordare, sono ad un passo dal ritrovare quel modo d'essere, perchè so che non si può perdere qualcosa che è dentro noi, devo solo capire in quale angolo dello sgabuzzino è finito. In questo disordine mentale che pervade la mia vita, forse, più che mettere ordine, devo mettere ancora più disordine, tirando fuori tutto quello che c'è e che non può essersi perso. Quel germe di vita c'è ancora, lo so.