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venerdì 23 novembre 2007

A fine giornata

Oggi sono stanchissimo. Piove da ieri, ma a me sembra che stia piovendo da sempre, come se il sole fosse solo un ricordo di un tempo passato. Mi fa male la faccia per la sinusite che credo mi stia mangiando le ossa, eppure mi curo, ma non passa. Mi sembra di avere la testa zavorrata, sarà sempre la sinusite o sono i pensieri?
Non so bene come sto, sono stanco di certo, però sono anche arrabbiato e deluso, sempre di più, e non nego che sento forte il desiderio di scaraventare tutto quello che mi capita in mano, mi meraviglio del mio autocontrollo, delle lacrime che non escono e del cuore che è ancora lì tutto intero. Mi faccio paura da solo, mi sembra tutto molto strano, ho paura del Big Bang che potrebbe scatenarsi e annientarmi.

lunedì 19 novembre 2007

Nero

Ho rivisto i miei fantasmi e la cosa che mi fa stare più male è che li ho trovati negli occhi di una persona a cui voglio bene. Tornano tante paure a galla, come cadaveri che vengono restituiti da un fiume dopo una tempesta. Mi rivedo da fuori e mi rendo ancor di più conto dell'impotenza che pervade ogni cosa. E poi la paura e il terrore che tutto non sarà mai come prima, mai più. E da qui nasce il bisogno di dirle che io capisco il perchè di ogni singola lacrima da cui scaturiscono pensieri pesanti come macigni. Quanto vorrei poter fare qualcosa, quanto vorrei, ma nessuno può farci nulla, così non resta che stringersi e sussurrarsi "ti voglio bene".

martedì 6 novembre 2007

Madrid


Madrid giovedì 1 novembre 2007 ore 19:37
Siamo arrivati ieri, nel tardo pomeriggio. L'impatto è stato con una città prepotente, magnifica e forte. Il nostro bilocale è proprio in centro vicino a Puerta del Sol. Mi ha sorpreso il fatto che qui, come a Barcellona, mi ci ritrovi con la lingua, con i gesti, con la vita. Certo mi manca un po' di lessico e a volte parlano troppo velocemente, ma credo che non farei affatto fatica a vivere qui. Cristina invece mi fa morire dal ridere con i suoi sguardi quando parlando di "tiendas" (negozi), "lo siento" (mi dispiace) o quando dice "scus" per dire "scusi".
Ieri sera abbiamo fatto un giro per Puerta del Sol , Plaça Mayor e per Chueca. Altra cosa fantastica è il tempo che abbiamo trovato, di giorno si sta bene con la maglietta, la sera la felpa è sufficiente. Credo si tratti di culo. A proposito di culo, qui, più che a Barcellona lesbiche e gay si abbracciano , baciano e vivono. Lo trovo bello, ma anche molto strano, non riesco ad abituarmi nemmeno io. Oggi la giornata è stata densissima. Abbiamo fatto una visita guidata al Palacio Real con gli adesivi per contraddistinguere il gruppo con su scritto Romeo e Giulietta, nel gruppo c'erano dei veronesi, non aggiungo altro. La cattedrale era occupata da una messa, così abbiamo optato per il giro della città vecchia, Plaça Mayor di giorno è stracolma di gente, soprattutto turisti. 
Il colore di Madrid è l'arancione. l'odore è quello delle foglie, non so perché ma è questo l'odore che sento.
Aver ritrovato FresCo mi ha riempito di gioia, ma soprattutto Starbucks, credo che arrederò casa mia come Starbucks. Per finire abbiamo fatto un salto all'arena delle corride, stile arabeggiante, peccato che esattamente davanti si è installato il circo, è come se si impiantasse davanti al Duomo. Infine siamo andati a prendere i biglietti per Toledo per domani, ci aspetta un bel tour domani, mi aspetto grandi cose.


Madrid sabato 3 novembre 2007 ore 8:53
La giornata di ieri l'abbiamo passata a Toledo. In mezzora con un treno superveloce siamo arrivati in una stazione dallo stile arabeggiante. La parte storica della città è un dedalo di viuzze, sali e scendi, che hanno messo a dura prova le nostre gambe. L'alcazar era chiusa, ma siamo riusciti a vedere la cattedrale e fare un bellissimo giro su un trenino. lo Zocotren.
Siamo riusciti a tornare a Madrid in tempo per fare un po' di spesa alla Cortes Ingles dove una vecchietta mi ha piazzato in mano un barattolo di non so cosa per sapere non so cosa, credo mi abbia scambiato per un connazionale. Abbiamo cenato a casa, e poi dritti a letto, eravamo distrutti. [...]
Madrid lunedì 5 novembre 2007 ore 9:00
Mi sembra di essere stato travolto da un vortice, abbiamo camminato un sacco e gli ultimi due giorni sono stati dedicati all'arte. Sabato pomeriggio siamo stati al Reina Sofia, il museo di arte moderna dove ci sono un sacco di opere di Picasso e Mirò- Mi è piaciuto molto, anzi spero di tornarci per dedicargli più tempo. Sabato sera cena a casa con una pizza Buitoni, farò casa alla Buitoni, non so come facciano a spacciare quella roba per pizza.
Al Reina Sofia mentre ammiravo la Guernica un tizio mi ha toccato il culo. La prima volta ho pensato si trattasse di un errore, sai, la folla, ma la seconda volta no, era proprio una palpata. Ho guardato male il tizio (pure carino) e se n'è andato.
Mi ha preso la nostalgia di casa, oggi ho proprio il magone, qui sto bene, ma ora mi ha preso così.
Ieri mattina ci siamo sparati una super coda per entrare al Prado. Visitarlo tutto in un giorno credo sia davvero impossibile. Ci siamo concentrati sulla pittura spagnola e italiana. Ho visto Las meninas di Velasquez e La fucilazione di Goya (non la sua, è il dipinto che si chiama così). Avrebbe meritato più tempo, ma in una volta sola è impossibile. Ci siamo fatti un bel giro per il parque del ritiro, molto affascinante, soprattutto il palazzo di cristallo che si riflette su un laghetto che aveva i colori dell'autunno. E finalmente pranzo a base di tapas in piazza di Santa Ana, dove andava anche Hemingway (si scrive così?), in realtà erano le 16, ma poco importa, qui si mangia sempre.
Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato sul teleferico, ida y vuelta, ero abbastanza terrorizzato però ci siamo goduti un bellissimo panorama. Ci siamo goduti il tramonto sul tempio di Debot, un tempio egizio trasferito qui. Infine ci siamo premiati con churros y chocolate e un giro da Fnac per cercare qualcosa per le mie orecchie.
ore 16:39
Da Starbucks tutto è uguale in qualsiasi parte del mondo tu ti trovi (globalizzazione?). Mi piace. Tra qualche ora si parte, si torna e domani si riprende a lavorare. Il giro di questa mattina al giardino botanico mi ha rilassato molto, ma ora ho il pensiero a domani. Ci vorrebbero delle giornate decompressive in cui si ritorna piano piano alla vita di tutti i giorni, senza traumi, perché tutto quello che ho assorbito in questi sei giorni deve essere in qualche modo rielaborato e messo in ordine. E' come se avessi creato dei pacchetti da portare con me e che poi in qualche modo devo aprire a casa e tirare fuori tutto quello che c'è dentro.
La Spagna mi appartiene molto, ne ho visto solo dei pezzi, dei surrogati, ma mentre in altri luoghi mi sono sentito spettatore esterno, qui mi sento molto parte del quadro, uno dei personaggi di una storia già iniziata e che però non fatica ad inserirsi e a trovare il suo posto. Ma allora qual è il mio posto?
I'm looking for a place to stay...