Visualizzazioni totali

martedì 18 dicembre 2007

Francoforte


Sull'aereo per Francoforte venerdì 14 dicembre 2007 Non so che ore sono ma è sera

E' un viaggio strano questo. Siamo una squadra di calcio: io, Cri, Elena, Giovanna, Andrea & Raffa, Franco & Daniela con i rispettivi consorti e Danilo. E' strano perchè siamo tanti e mi sembra impossibile mettere insieme tante teste e invece la cosa è riuscita. Siamo partiti in ritardo e il viaggio è pieno di scossoni, faccio fatica a scrivere dritto, ma almeno mi distraggo.
Sono davvero contento, forse il più silenzioso del gruppo, ma sono contento, osservo gli altri e mi dico che sono felice di condividere questa cosa con loro. Non vedo l'ora di riabbracciare Daniela. Non avrei mai pensato di fare così tanta strada per riabbracciare un'amica. Per la maggior parte del gruppo è una vacanza, per me è altro, non meglio o peggio, ma decisamente altro. Sarà per il periodo in "down", ma sento forte il desiderio di stringere Daniela. Forse vorrei che nello stesso modo qualcuno stringesse me.

Francoforte domenica 16 dicembre 2007 ore 9:25

Giornata estenuante, ma anche divertente quella di ieri. Siamo andati in treno ad Heildeberg, una cittadina dove abbiamo visitato un castello che abbiamo raggiunto con una teleferica. Molto bello, ma faceva un freddo. Scesi dalla collina del castello, siamo andati a pranzo, ma sono intollerante al cibo di qui, troppo grasso, troppa carne, troppo burro, troppo.
Cristina e Daniela ci hanno regalato delle corna da renna rosse per distinguerci nella folla e non perderci. Sembravano un branco sì, ma di pazzi in gita premio, ma è bellissimo vedere la faccia della gente che ci guarda stupita. Il momento più esilarante è stato il ritorno. Eravamo in super-ritardo per il treno e appena scesi dal bus che ci ha portato in stazione abbiamo corso tutti come dei pazzi. Mi sono ritrovato in testa al gruppo e quando mi sono voltato eravamo tutti il fila indiana con le corna in testa, ho iniziato a ridere e muggire per fare spostare la gente. Quasi soffocavo dalle risate, ma il treno siamo riusciti a prenderlo. Mitici!

Lungo il Meno ore 11:07

Sono da solo lungo il Meno. Ci siamo divisi per girare in completa libertà. Ho superato la zona dei mercatini e sono qui su una panchina. Ascolto la mia musica, bevo il caffè di Starbucks e guardo il fiume. C'è una luce bellissima. Fa molto freddo, il cielo azzurro è striato di nuvole e il sole si riflette sul fiume. Ci sono gruppi di cigni e gabbiani (???)  e qualche battello che va su e giù. Sto bene. Avevo bisogno di questa oretta di solitudine. 
Mi sono divertito ieri sera alla locanda e poi la battaglia a cuscinate prima di addormentarci con la Giovanna che mi mancava da un po' (lei, non la battaglia). Le voglio un mondo di bene. E poi la notizia che mi ha dato la Cri. Sono davvero felice per lei, ma ho anche un senso di tristezza perchè mi manca già, prima ancora che vada via, anche se se so che non sarà per sempre. Spero vada tutto in porto per lei, se lo merita.
Mi sorprende come questa breve vacanza si sia trasformata in una nuova scoperta di quello che sono. Pensavo che non mi avrebbe dato altro, nulla di più, invece un po' mi ha rigenerato. Bastano tre minuti per rivalutare tutto un mondo, riscoprirsi un po' diversi da poco prima, un piccolo scatto in avanti, quasi impercettibile, eppure pieno di senso. Come una scossa, un'esplosione che dura un secondo, un solo attimo, pieno di tutto quello che si è e che genera un pezzetto in più. E' così che mi sento. Giallo è questo momento come l'inizio della scintilla di un fuoco...

Look at the stars
look how they shine for you
ann everything you do
they were all yellow

...come il sole che è qui di fronte a me, come un amico che sorseggia il suo caffè in un bar e mi guarda in silenzio, senza bisogno di dire nulla.




mercoledì 12 dicembre 2007

Quelli che alla fine del mese

Mi sto amebizzando, sto permettendo ai fatti di schiacciarmi, è una sensazione strana. Avete mai provato il desiderio di sparire per sempre? Ma non quello che si dice ogni tanto quando ci sono tanti problemi, ma proprio quando si vorrebbe chiudere con tutto, ma non si ha il coraggio di morire, allora si dice sparire. Oggi Norma (che non il nome di una nonna, ma di un'infermiera di una simpatia estrema) mi ha detto che ho la faccia depressa, e ha ragione. Avrei voluto appoggiarm alla sua spalla, come fosse un muro del pianto e lasciarmi andare. Ormai non piango nemmeno più e aspetto che arrivi la fine del mese, per fare gesti che mi sembra di aver già fatto milioni di voltte, invece sono meno di dieci, ma ormai ho imparato il rituale. In quei momenti mi chiedo come si fa a non avere la faccia depressa, a non dire "ahi", non si può, e ancora mi viene da dire che ci deve qualcosa che in me non va, qualche rotella che il buon Dio si è dimenticato nel cassetto e che mi fa essere quello che sono.
Quanto di quello che siamo cambia e quanto resta uguale? Mi rendo conto che ogni giorno le cose davvero importanti sono sempre meno, soprattutto le persone importanti sono sempre meno, e quelle che restano sono indispensabili, ma non glielo dico mai, allora comunque vada ho deciso di farglielo sapere quanto sono importanti per me, pochi capiranno tutto questo, ma chi deve capire ha già capito. Giuro che lo faccio.

domenica 2 dicembre 2007

Parlo con te -Giorgia-


Ti ho raccontato storie che ancora mi somigliano 
nell'universo nero si disperdono 
Sono diversa, sono nuova 
ma le note ancora mi appartengono
Parlo con te 
Parlo con te
E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire 
se non riesco a parlarti e non so più toccarti
mi sento morire
Parlo con te 
Parlo con te
Ti ho raccontato delle strade che ti portano fino alla luna 
e i tuoi pensieri adesso si dissolvono 
Ti ho raccontato delle lettere di te che non bastavi mai
Cantavo di te 
Cantavo di me
E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire 
se non riesco a parlarti e non so più toccarti 
mi sento morire
morire come fosse l'ultima speranza 
di trovare una bellezza ancora intatta 
ancora intatta
Ti ho raccontato storie che ancora mi confondono 
i tuoi pensieri adesso si nascondono 
vorrei che tu volessi ancora le parole mie che cambiano
Parlo con te 
Parlo con te
E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire 
se non riesco a parlarti e non so più toccarti
mi sento morire
Spiegami questa distanza 
spiegami tu l'indifferenza 
ora non so più mentire 
ho trovato il coraggio di dire mi sento morire 
morire come fosse l'ultima speranza
di trovare una bellezza ancora intatta

                                                                (Giorgia)