Ho passato parecchi mesi in cui mi sentivo il cervello atrofizzato, invece sto ritrovando i pensieri. E' strano come a volte ci si ritrovi senza pensieri, magari con la voglia di tirarli fuori, poi basta una piccola pietra che scatena una valanga, una piena. Ho una terribile voglia di scrivere, mi nascono nuove idee, nuove immagini, nuovi suoni in testa, vorrei prendere in mano la penna e metterle giù, ma non ho mai tempo. Mi sento un po' pazzo, quasi un tossicomane di creativià, che deve farsi di quello che sente e vuole dire. Non so se quello che dico ha un senso, se arriva, se serve farmi capire e conoscere di più, magari non si capisce proprio un bel niente, però ho capito che non bisogna annientarsi, ma seguire quello che si sente di voler seguire.
Ho dei moti di pensieri, dele cose che vengono fuori nei momenti più impesati: mentre guido, mentre mangio, mentre guardo un film o ascolto una canzone, mentre me ne sto in silenzio, forse dovrei sempre girare con una penna, qualcosa su cui scrivere si trova. Mi ricordo che tempo fa scrivevo su qualsiasi cosa, usavo gli scontrini, memorizzavo sul telefono delle melodie, vorrei recuperare tutto questo. Ho ancora moti del genere, ma fose li ho anche soffocati per lasciare il posto "alle cose importanti". Ma io sono anche questo, quello che si distrae nei momenti in cui -forse- non dovrei, che sogna mentre vive e non solo quando dorme, che guarda le cose sotto punti di vista un po' strani -lo so-.
Mi piacciono tante cose strane -o forse no-: le luci di sera, Milano d'estate, tanto zucchero -ma proprio tanto- nel caffè, riascoltare una canzone anche 2000 volte fino a che non ne capisco il senso -o penso di averlo capito-; mi paice fare foto a tutto, a qualsiasi cosa o persona, alla luce, alle ombre, al niente, per fissare i pensieri di quel attimo, per ricordare, perchè il ricordo ci fa vivere; mi vergogno di me, anche se so che posso piacere, parlo poco ma scrivo tanto e per molti questa è una contraddizione -ma non è la sola-; mi perdo nei dettagli, nelle fessure delle cose e delle persone, cerco di andare sempre più nel microscopico, e forse mi perdo l'insieme; desidero spesso fare altre cose rispetto a quelle che faccio, perchè cerco sempre di non annoiarmi, ho bisogno di stimoli, spunti nuovi e ora sono arrivati perchè a quanto pare non riesco più a fermarmi, sembra mi stia esplodendo il cervello. Mi sono reso conto che sono talmente tanto irrequieto che cerco continuamente nuovi stimoli per i miei sensi, è per questo che divoro la musica, i libri, e poi -soprattutto- lo sguardo che vaga, se non vedessi -forse- non sarei così instancabile mentalmente. Ho realizzato che tutte le foto che ho sono legate a un pensiero, un ricordo di un attimo preciso, e insieme c'è un suono, una melodia. Non sono immagini, sono veri pezzi di quacosa che io chiamerei "me", così anche le cose che scrivo, sono immagini prima di tutto, con dei rumori, suoni. Tutto torna. E basta che un mio senso sia stuzzicato per far partire tutto un processo di creazione: però mi rendo conto che tutto parte dalla vista e dall'udito. Forse l'avevo fatto anche tempo fa questo discorso, ma ora riesco a vedere più chiaro, ad essere più consapevole della mia follia.
Mi piace fermare gli attimi, renderli immutabili, fotografarli sotto ogni punto di vista, perchè non siamo solo visioni piatte e più o meno colorate, ci sono altre dimensioni fatte di odore, suoni e pensieri, emozioni, che danno il volume alle cose, che le rendono tangibili e reali e che, forse, ci fanno sentire davvero vivi. Almeno per me funziona così. E ora mi fermo io perchè altrimenti nessuno lo fa.