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sabato 19 luglio 2008

Testardo -Daniele Silvestri-



Io so' testardo 
c'ho la capoccia dura 
e per natura non abbasso mai lo sguardo 
è un'esigenza 
perché c'ho 'na pazienza da leopardo 
e so' testardo 
e non mi ferma gnente 
vado sempre avanti fino al mio traguardo 
indifferente 
e non m'importa gnente se ritardo 
io so' de legno 
e sembro muto e sordo 
ma le tue parole, sta' tranquillo 
che me le ricordo 
e qualche volta me le segno 
io so' de coccio 
quello che dico faccio 
io so' uno che, comunque vada 
le promesse le mantiene 
che poi nemmeno me conviene 
molto 
perché so' un muro 
e pure se t'ascolto fondamentalmente 
so' sicuro 
che la tua vita è appesa a un filo 
e io c'ho le forbici 
però 
se ancora un po' mi piaci 
la colpa e dei tuoi baci 
che m'hanno preso l'anima 
de li mortacci tua 
Io so' De Chirico 
dico in senso simbolico 
c'ho un controllo diabolico 
quasi artistico 
del mio stato psicofisico 
e se hai capito, mo' traducilo 
e so' tenace 
perché alla gente piace 
ma è evidente che con un coltello 
mi puoi fa' cambia' opinione 
aho, so' testardo 
ma mica so' cojone 
io so' de marmo 
ma tu m'hai sbriciolato 
perché so' testardo fino al punto 
che so' sempre innamorato 
pure se tu m'hai già scordato 
- (e infatti l'hanno vista...) 
- m'hanno informato! 
però 
se ancora un po' mi piaci 
la colpa è dei tuoi baci 
che m'hanno preso l'anima 
de li mortacci tua
                                                                               (Daniele Silvestri)

lunedì 7 luglio 2008

Sintesi

E' tanto che non scrivo qui, lo so, ma ho scritto molto da altre parte e sto cercando di fare ordine per fare una sorta di riassunto di tutto, ma mi rendo conto che più tento di fare questa cosa e "the more I think the less I do". E' che ci sono un sacco di stimoli che arrivano da più fronti, sto ascoltando tanta musica, cose diversissime, tanto che passo le giornate a ascoltare musica, vorrei rovesciarla dentro di me, come l'acqua in un bicchiere. E poi c'è lo scrivere, tante idee, tante cose, il problema è che non riesco ad organizzarmi, mi perdo. Odio questa cosa di me. Molto.
Poi in questi giorni c'è un po' di rabbia perchè ho perso tutte le foto di Lisbona. Quindi non vedrete nessuna foto, ma potrete leggere il diario. Amara consolazione. Resta che forse l'unico modo per dare sfogo a queste cose che voglio fare è prendere una lunga vacanza, una sorta di aspettativa, ma che per ora non posso permettermi.
Devo ammettere che sono un po' più sereno, mi sto godendo più momenti lontano dal lavoro, ma so che devo iniziare a studiare, a fare un mucchio di cose che ho lasciato indietro, persone che ho trascurato. Ci provo.