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sabato 7 febbraio 2009

Vivere e Morire

Non si ha nemmeno più il diritto di morire. Non si può fare più fare niente, nemmeno piangere, che è poi la prima cosa che facciamo quando nasciamo. La prima in assoluto, prima di mangiare, prima di fare la pipì, piangiamo, è il primo grande respiro, la disperazione per essere giunti in questo mondo, dove si nasce, ma non si può morire. Penso a Eluana, senza pace, gliela regalerei io la pace se si potesse, ma se lo fai poi arriva Berlusconi. Mi sorprende sempre quell'uomo, fa decreti su decreti, e li vuole subito e se Napolitano non li approva, chissenefrega, tanto si fa lo stesso. 
E poi ci si mette il papa con i suoi boys che mi danno solo il voltastomaco, mi sembrano tante pettegole che non hanno niente da fare che dire hai vicini cosa devono fare e cosa no. Credo che si comportino così perchè non hanno un cazzo da fare a casa loro, iniziassero a farsi un paio di seghe vere al posto di quelle mentali e vedi che se stanno zitti e buoni. E sempre Berlusconi che fa il finto Don Abbondio insieme a quella checca isterica di Giuseppe. Mi sono sempre chiesto com'è questa storia che in Italia ci sono due governi, uno finto di ladri e quello fantasma di uomini in gonnella. E tutti e due devono decidere per gli altri anche le cose più personali.
Nutro un profondo rispetto per Eluana, se potessi farei io tutto quello che nessuno ha fatto finora. E' triste che tutti litighino e cerchino di apparire, di fare, e nessuno pensa a quello che lei potrebbe volere. Io credo che se il padre lotta tanto è perchè ha compreso cosa sua figlia vorrebbe e io lo appoggio. Mi auguro che in tutto ciò qualcuno pensi a questo. A lei. A quello che lei vuole davvero. Non so com'era prima, però, non so perchè, ho la sensazione che avrebbe lottato per prendersi la sua libertà, perchè ognuno è libero di vivere o morire.