Mi rendo sempre più conto che ci cose che si depositano in me e restano così come sono, vivono nel mio mondo fatto di pensieri e ricordi, anche se nella realtà si modificano. Eppure restano dentro, ci avvolgono e solo a distanza di tempo ci rendiamo conto di quanto ci abbiano trasformato e siano importanti per noi. Mi sento vintage, ho voglia di recuperare alcune cose fatte sopratutto di atteggiamenti e abitudini. Sono quelle cose che creano il mondo personale di ognuno di noi. Per me è lo scrivere, leggere, ascoltare musica, viaggiare. Mi sono autolimitato molto in questo, molto dipende dal mio senso del dovere che a volte dovrei imparare a mandare a quel paese.
Quante volte ci si ritrova a dire vorrei fare questa cosa, ma non posso perchè devo fare prima questa, che è più importante, che magari è anche così, ma ad un certo punto anchecchissenefrega. Il rischio è di ritrovarsi presi nel vortice del “domani lo farò, giuro...” e via così per un tempo infinito, finchè passano 10 anni, ci si guarda allo specchio tristi e infelici per aver perso tempo inutile. È altrettanto vero che mica si rimane sempre uguali, per fortuna, ci cresce e si cambia eppure ci sono cose che fanno stare sempre bene e possono cambiare con noi, così è per me lo scrivere che rimane un bisogno essenziale come la pipì che mi scappa adesso e che trattengo perchè devo finire questo post che da troppo attende di essere terminato.
Si è creato un mondo dentro me e ora che sono adulto e maturo (uahahaahauahaha) prende sempre più forma. Anni fa vedevo le cose a contorni sfumati, un miope di sensazioni e sentimenti, ora invece riesco a circondarmi di cose che “stanno bene” con me e sempre più sono cose che arrivano dal passato, un tripudio vintage insomma. Lo so che penserete che la malattia procede a ritmo galoppante, ma meglio così, credetemi.




