Caro Gesù,
scrivo a te perché siamo ormai a Pasqua e poi domenica è quella delle Palme e visto il mio cognome mi sento in diritto di scriverti più di altri. Sai che io e te abbiamo un rapporto conflittuale, ma non è colpa tua, ma è di quelli che usano te per nascondere la loro vera indole. Secondo me lo fanno solo perché tu non puoi parlare, lo so che sei risorto, però non è che in questi 2000 anni ti sia fatto sentire così spesso, una telefonata potevi anche farla. Anche Celentano non si vede mai, ma ha chiamato Santoro per dire che Morgan era stato maltratto dalla RAI. Capisco anche che hai pure tu il tuo da fare, magari sei pure incazzato perché ti hanno crocifisso, messo una corona di spine in testa e trafitto il costato con una lancia, però alla fine sei risorto, di che ti lamenti, io credo sarei morto già solo per la corona. Ma veniamo a noi.
E’ un periodo che ti penso tanto, primo perché vieni tirato in ballo spesso ovunque, sarà la Pasqua, saranno le elezioni, non so. Sarà che le mie palle stanno diventando grandi come uova di Pasqua per tutto questo schifo, boh. E’ che io continuo a fare domande, ma tu non è che rispondi, non è che vivi in Svizzera come Mina? Un po’ la diva la fai. Un po’ ti capisco, forse hai schifo per tutto quello che i tuoi “pastori” combinano, ma noi che siamo le tue pecorelle come si fa?!
Ti lascio ai tuoi problemi Pasquali e io torno alla mia croce.
