Rieccomi, reduce dall'intervento di correzione della miopia, per rendermi ancora più bello, se mai questo fosse possibile. Prima di passare alla mia esperienza vorrei raccontarvi quello che altri che lo hanno fatto mi hanno raccontato sul post intervento che tanto mi preoccupava. Ho individuato tre gruppi. Il primo gruppo comprende quelli "ma siiii, che vuoi che sia". Secondo costoro dopo l'intervento sono saltati in auto, hanno guidato, hanno fatto bird watching a occhio nudo, alcuni sono stati assunti tra i tiratori scelti alla casa bianca, ma sì alla fine "solo un pizzicore", una passeggiata insomma, come prendere una pastiglia. Il secondo gruppo invece è stato più accorto, "è un po' come avere la sabbia negli occhi", insomma una gran scocciatura, ma nulla di che, un fastidio sopportabile, magari "la luce da un poco fastidio", ma alla fine che vuoi che sia. Vorrei aggiungere che a questo gruppo appartiene lo stesso oculista che mi ha operato. Il terzo gruppo invece era quello dei tragici, "non lo fare, ho avuto una cefalea fortissima", e vabbè, ho pensato, mi prenderò un antidolorifico.
Ora vi racconto la mia vicenda: sono stati tre giorni terribili, chi mi conosce sa che non mi lamento facilmente per il dolore, ma è stato davvero un postoperatorio pessimo. Innanzitutto vorrei capire chi ha guidato come ha fatto, sarebbe stato impossibile, non tanto per la vista, ma per la fotofobia e il dolore che è stato un crescendo fino ad avere la sensazione di avere un pugno di spilli in ogni occhio. Altro che sabbia, erano ciottoli, sassi! Per non parlare della notte, io non vedevo, ma sicuramente c'era qualcuno che appena stavo per addormentarmi mi accoltellava un bulbo oculare, facendomi sussultare (ma sorella si è svegliata chiedendomi come stavo). Ho provato ogni tipo di antidolorifico, il passo successivo era la morfina e se non si fosse calmato giuro me la sarei procurata.
L'altro aspetto era la fotofobia, ma non un lieve fastidio alla luce, in sostanza mi sono sentito Eduard Cullen. Ho vissuto al buio completo per tre giorni, nascondendomi ad ogni raggio di sole, con gli occhiali anche di notte (non si sa mai), mi sentivo una via di mezzo tra un vampiro e una delle iene. Non mi sembra che questo si chiami "un leggero fastidio alla luce". Mentre i miei mangiavano in cucina io rimanevo adesso alla parete del corridoio lungo la linea che la luce disegnava sulla parete, sembravo uno che spia la propria famiglia, con occhiali neri e smorfia di dolore.
Ecco, questo è quanto. Ora però vorrei dire a tutti quelli che mi hanno raccontato la loro splendida esperienza, senza offesa però, ma sempre con affetto: ma vaffanculo va!

sei proprio fico con gli occhiali da sole e la faccia stranita. :-)
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